Da una valle laterale della Valle Camonica, la Val Saviore, suggestiva e unica per le sue bellezze naturalistiche, proviene un caprino molto particolare e piuttosto raro: il “Fatulì”.
Questo formaggio viene prodotto da generazioni di casari dal latte crudo della capra Bionda dell’Adamello, una razza autoctona alpina tipica di queste zone, di taglia medio-grande con il corpo robusto e agile, e il mantello di tonalità variabile dal marrone chiaro al biondo.
Questa razza, che in passato era presente in modo più consistente, negli ultimi anni è stata sottoposta a progetti di recupero e salvaguardia che hanno portato a un significativo aumento di capi.
La produzione di “Fatulì” tradizionale è strettamente legata all’utilizzo del latte di capra Bionda: il sapore è particolarmente saporito, grazie alla diffusa pratica del pascolo e alle caratteristiche genetiche della razza caprina.
Il processo di lavorazione del “Fatulì” dopo una prima e veloce fase di stagionatura prevede l’affumicatura, che tradizionalmente avveniva bruciando rami e bacche di ginepro: con questo passaggio, il prodotto assume un color marroncino dovuto al deposito del fumo sulla sua superficie. Grazie ad appositi accorgimenti si evita tuttavia che il sapore del fumo penetri all’interno del formaggio e modifichi le sue caratteristiche organolettiche.
La forma tipica del “Fatulì”, le cui dimensioni sono piuttosto ridotte, è cilindrica con le facce piane; la crosta risulta più o meno scura a seconda dell’affumicatura e presenta i caratteristici solchi lasciati dalla grata sulla quale il formaggio viene depositato in questa fase. Il colore della pasta, dalla consistenza elastica, varia dal giallo paglierino al giallo intenso e generalmente risulta essere compatta o caratterizzata da una piccola occhiatura. I profumi sono intensi, con evidenti note affumicate, ma anche da sentori erbacei e di frutta secca.
Nel formaggio stagionato oltre i sei mesi, quando gli effetti dell’affumicatura si sono ridotti, il “Fatulì” assume un sapore più dolce, simile a quello delle castagne secche.
In cucina viene impiegato come base per risotti, ma anche in abbinamento a insalate e verdure fresche e pizza.
Dal 2007 il Fatulì è divenuto presidio Slow Food e la sua produzione viene promossa dall’Associazione Produttori Fatulì della Valsaviore.
Elenco produttori
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Agriturismo Al Plas
Località al Plas – Paisco Loveno
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Agriturismo Il Ginepro
Via Vittoria, 34 – Frazione Valle – Saviore dell’Adamello
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Agriturismo Il Vecchio Scarpone
Via Lucco, 5 – Monno
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Agriturismo La Morina
Via Digone Frazione Grignaghe – Pisogne
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Agriturismo La Sognata
Via Ribalda, 2 – Frazione Annunciata – Piancogno
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Agriturismo Le Frise
Via Plagne, 12 – Località Rive dei Balti – Artogne
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Agriturismo Paros
Località Parosso, 8 – Angolo Terme
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Agriturismo Prà de Laì
Località Fresine – Cevo
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Agriturismo Prestello
Località Prestello – Prestine
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Agriturismo San Cristoforo
Via San Cristoforo 23/D – Località Cappellino – Darfo Boario Terme
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Agriturismo San Faustino
Località San Faustino – Ceto
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Antichi Sapori
Via Fonte Pizzoli 24 – Borno
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Bezzi Andrea
Vicolo Plaz dell’orto 15 – Ponte di Legno
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Bontempi Barbara
Località Prestello – Prestine
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Canossi Vittorio
Via S. Cristina – Località Bregn – Lozio
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Cooperativa Agricola Val Palot
Via Provinciale 1 – Pisogne
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Fless
Località San Valentino – Berzo Demo
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Guani Giovanni
Via Merano, 5 – Frazione Fresine – Cevo
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Il Quadrifoglio
Via Giallo – Borno
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Le Valli
Via Quadro – Località Le Valli – Prestine
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Maffeis Federico
Pozzuolo 01 – Cevo
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Miorini Mario Clemente
Via Bernina, 24 – Borno
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Palazzolo Armanda
Località Rivazzolo (sede operativa) – Via Cima, 3 (sede legale) – Ono San Pietro
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Pandocchi Giacomo
Via Lazzaretto 2 – Niardo
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Sorlini Mario
Loc. Sorline – Angolo Terme
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Tiberti Monia
Via Fontane 39 Frazione Valle – Saviore dell’Adamello
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Zanotti Oliviero
Via Saletti 5- Frazione Plemo – Esine